• Il nostro pane
  • Home
  • La Pizza
  • La Cucina
  • I nostri produttori
  • Eventi
La Macina Ristorante Pizzeria Azeglio
  • Il nostro pane
  • Home
  • La Pizza
  • La Cucina
  • I nostri produttori
  • Eventi
Foto
Foto

CORSI DI CUCINA DEL RIUTILIZZO
​
CUCINARE A COSTO ZERO
PRIMI PASSI VERSO UNA CUCINA ETICA E CONSAPEVOLE❤️🌍
In collaborazione con gli amici del Ristorante Peynett partecipiamo alle lezioni per conoscere e comprendere un modo di cucinare🥦🥖 che sia non solo buono ma anche ecosostenibile e incredibilmente economico!

Foto
Foto

In occasione della Fiera dell’economia sostenibile Sanaterra ecoredia partecipiamo con una cena anti-spreco Venerdì 12 ottobre, dove utilizzeremo dall’antipasto al dolce i prodotti nella loro interezza dai semi alle bucce, tutti di stagione: è anche un occasione per conoscere più a fondo uno dei nostri produttori, L'orto della Mandragora, che lavora da sempre con serietà e passione!

Foto
Foto
Foto
Foto
Grazie al sapiente lavoro di Caludia, proprietaria del negozio THE TEA di via Corte d'Appello a Torino, potremo assaporare tutti i profumi del Giappone attraverso una selezione di due pregiati tè Giapponesi. 
Il KAWANABE  è un tè insolito ed eccezionalmente lavorato fermentato nel sud del Giappone dal cultivar Benifuki; le sue foglie sono asciutte, dall’intenso profumo fiorito con note maltate.
L'altro è un Tè verde MATCHA GENMAICHA ottenuto da coltivazione ombreggiata. Povero di teina e indicato per ogni momento dellla giornata, combinazione perfettamente equilibrata tra il classico tè Matcha e riso tostato rispettando ampiamente la varietà giapponese di Genmaicha.

THE TEA si avvale del marchio ETP 
ETHICAL TEA PARTNERSHIP
ovvero un rigidissimo protocollo applicato a livello mondiale
al processo produttivo del tè. Lo standard richiesto alle piantagioni 
riguarda il rispetto dell’ambiente (biodiversità)  con attenzione alla 
conservazione del suolo e dell’ecosistema, ma non solo anche il rispetto dei lavoratori inteso come la sicurezza dei luoghi di lavoro, la salute e l’attenzione alla qualità della loro vita.

L’Ikebana, ossia l’arte giapponese di disporre i fiori, s’identifica con la rappresentazione simbolica della natura, del suo ciclo vegetativo e dell’alternarsi delle stagioni.
La parola Ikebana è composta da ike e da hana. IKE è la radice di tre verbi: ikeru che significa “comporre fiori”; ikiru che significa “vivere, essere vivi”; ikasu che significa “rendere visibile la vita”. HANA, invece, sono i “fiori” (la parola hana associata alla radice ike perde la h ed acquista una b). Ikebana, pertanto, significa “rendere visibile la vita dei fiori“. Questa forma d'arte molto meditativa ha diverse interpretazioni, che sono rappresentate da diverse scuole: quella che andremao a scoprire è la scuola Wafu, fondata nel 1896, durante l’era Meiji, da Wafu Teshigahara. Nel 1946 il direttore della scuola, denominato Iemoto, figlio primogenito del fondatore, ha introdotto uno stile di ikebana più individualistico, adatto alle case giapponesi del XX secolo. Diffuse in Giappone, Stati Uniti e Sud America la sua personale visione dell’arte dell’ikebana, riassunta nel motto “arrange flowers that you like – suitably – in a container that you like”. Dal 1967 la Scuola Wafu di Ikebana è stata riconosciuta dal Governo giapponese come Juridical Foundation. Tale prestigioso riconoscimento è stato dato solo a quattro scuole di Ikebana: Ikenobo, Ohara, Sogetsu e Wafu. Nel 2016 la scuola Wafu d’Ivrea diventa Chapter Europeo, con il presidente Ingrid Tosei Maier Galvagni e i due vice presidenti, Marta Lanfranco e Doriana Bonafede a riconoscimento dello straordinario lavoro svolto negli ultimi anni.
Foto
Foto
Foto
Foto

Organizziamo corsi di EDUCAZIONE ALIMENTARE, per un nutrimento fisico, indispensabile per la sopravvivenza ma anche un nutrimento culturale, non meno utile, soprattutto se legato alla conoscenza del cibo, alla lotta agli sprechi, al rispetto della stagionalità e delle tradizioni locali.

Foto
Spesso capita di trovare nei ristoranti prodotti anche di qualità ma che arrivano da lontano, per lo più per una questione di comodità nella grande distribuzione, il cui unico fine è il profitto. Con una consapevolezza che sta evolvendo come le nostre prospettive, cerchiamo di fare un lavoro di ricerca sui prodotti che la nostra regione ha da offrirci, con l'obbiettivo finale puntato sulla soddisfazione e la salute del cliente. 
Evidente è in agricoltura, dove i semi dei cereali mietuti potevano essere riseminati di seguito, mentre ora non più, in quanto sterili perchè così "programmati". Ma a lungo andare vengono accettati dal nostro corpo o sono alla causa delle moderne intolleranze?
Per questo insistiamo con l'utilizzo di antiche varietà di grani e di mais e come cuochi e ristoratori ci sentiamo la responsabilità di diffondere uno stile di vita e preoccuparsi dell'educazione alimentare


​Tutto il nostro pane è fatto esclusivamente con lievito madre utilizzando farine integrali macinate a pietra. Perchè?
Il lievito madre è un impasto di farina e acqua in cui si sviluppa una coltura indigena di batteri lattici e lieviti in continua evoluzione e riproduzione. A differenza del lievito di birra, il cui unico ceppo di Saccharomices Cerevisiae opera un'unica fermentazione alcolica, la coltura simbiotica di lieviti e lattobacilli della pasta madre porta anche ad una fermentazione lattica e alcoolica insieme, riducendo la possibilità di contaminazione da parte di altre specie batteriche non acidofile. L’insieme di queste attività naturali biologiche viene chiamata fermentazione, che nel lievito madre è molto più lenta e con una lavorazione più complessa ma che porta, nel prodotto finale, notevoli vantaggi: una maggiore digeribilità dovuta alla proteolisi, ovvero il processo di degradazione delle proteine, operata dai batteri lattici; aroma più intenso, sapore e fragranza particolari, che dipendono soprattutto dal tipo di fermentazione lattica e acetica e anche dai ceppi di microorganismi che compongono la pasta madre; biodisponibilità maggiore dei minerali (le fitasi batteriche liberano i sali chelati all'acido fitico); il prodotto si conserva più a lungo rispetto a quello ottenuto col lievito di birra (fino anche a una settimana).

Fornito da Crea il tuo sito web unico con modelli personalizzabili.
  • Il nostro pane
  • Home
  • La Pizza
  • La Cucina
  • I nostri produttori
  • Eventi